Ogni lunedì pomeriggio e giovedì mattina è di scena la musica alla Residenza Protetta Marino Bagnasco di Savona.
Ed è proprio il caso di dire “in scena” perché si tratta di un modo molto particolare di far musica.
Innanzitutto si fa insieme: non ci sono dei puri ascoltatori ma ognuno è musicista a modo suo.
Gli ospiti partecipano con libertà nel canto, nel movimento sonoro e nell’ascolto.
Il battere le mani, il dirigere la melodia con le braccia, il tenere il tempo con gambe e piedi e col corpo intero sono un vero e proprio suonare che fa parte a pieno titolo dell’evento sonoro e della sua fruizione.
C’è poi tutto il tessuto di ricordi ed emozioni che si intreccia alle melodie di
un tempo e alla loro goduta ripetizione, per riascoltarne le parole ed essere da loro vivificati.
Nello sguardo dell’altro che gli è vicino o dirimpetto l’anziano può riconoscersi nel medesimo mondo culturale che le canzoni hanno incarnato e formato, negli incontri che hanno favorito e nel deposito di eventi che hanno scandito anche quando essi sono dolorosi e toccano corde sensibili dell’anima.
In questo caso fare musica significa ricostruire memoria e identità, in cui anche il dolore e le ferite così come l’amore, il coraggio, la gioia hanno pari cittadinanza.
Ecco perché è possibile chiamare questi incontri musicali col termine “laboratori” e attribuire ad essi in senso generale l’aggettivo “musicoterapici”: la musica e i suoni vissuti in gruppo si prendono cura della persona, dei suoi affetti e delle sue ferite, di ciò che la rende grata della vita.