A seguito delle polemiche dei giorni scorsi circa le temperature ambientali delle strutture, sintetizziamo quanto emerso dal confronto nel gruppo di miglioramento, equipe direzionale di Opere Sociali Servizi.
Le strutture devono garantire un microclima adatto ai pazienti, come indicato dal Manuale di autorizzazione della Regione Liguria.
In RP Bagnasco esiste l’impianto di climatizzazione. Nella struttura del Santuario di proprietà della ASL, non esiste impianto centralizzato per le numerose difficoltà tecniche, economiche, di vincoli delle Belle Arti in quanto edificio storico vincolato (ed e’ anche per questo che i tubi di scarico dei condizionatori devono fuoriuscire dalla apertura della finestra e non da un buco nel vetro che non possiamo fare).
La società è intervenuta tre anni fa dotando ogni stanza di un condizionatore portatile, garantendo il condizionamento.
I problemi tecnici, che esistono, non rappresentano il cuore del problema. Il sovraccarico dell’impianto elettrico che vedremo di poter ridurre con un intervento tecnico, non ha impedito l’uso dei condizionatori che sono sempre funzionanti. Basta la accortezza, come già ribadito, di non sovrapporre l’uso contemporaneo dei 25 condizionatori con lavatrici e asciugatrici.
Il tema vero è un altro e cioè se le esigenze vadano tarate sugli utenti o sugli operatori e non c’è dubbio che le esigenze vanno tarate sulla utenza anziana, ferma a letto o in carrozzina con una sensibilità e una percezione della temperatura ben diversa da quella di operatori in salute che hanno una attività di movimento.
A suo tempo i direttori sanitari, come previsto dalla normative e nell’ambito degli indicatori delle linee guida del Ministero della Salute, avevano indicato di comune accordo per le strutture di Opere Sociali Servizi i seguenti range di temperature , inserite nella modulistica del sistema qualità:
- 19 – 22 per l’inverno;
- 24 – 26 per l’estate.
Tale modulistica è stata verificata in sede di audit di qualità e nelle ispezioni dei NAS e della ASL, senza rilievi.
Il nostro obiettivo per la salute degli ospiti è quello di garantire tali temperature e per favorire i controlli, sarà incrementato il numero dei termometri presenti nei reparti.
Il personale medico e i coordinatori infermieristici lamentano che gli operatori non rispettano le indicazioni sanitarie calibrando le temperature più su esigenze proprie che dell’utenza. La protesta degli oss, non condivisa dalle altre figure professionali, ha dato una immagine del servizio, completamente falsata.
Inoltre si riferiscono da più parti lamentele degli ospiti e dei loro parenti per l’uso del condizionamento, non sempre gradito, e temperature tenute troppo basse.
Quindi si è deciso per la struttura di Bagnasco di verificare tecnicamente con la ditta della manutenzione dell’impianto Oclim e con la manutenzione elettrica Saettone Impianti di poter metter un blocco automatico per evitare temperature più basse del dovuto.
Per la struttura del Santuario si è deciso di mettere rilevatori di temperatura in ogni locale ed esercitare un controllo da parte dei coordinatori affinché’ facciano rispettare le regole stabilite e ribadire la indicazione nelle consegne infermieristiche e degli oss.
Si ribadisce il divieto dell’uso dei ventilatori , come da disposizioni di prevenzione del COVID-19.
Spiace che non sia arrivata nessuna nota ne’ al datore di lavoro, la cooperativa il Faggio, ne’ al committente Opere Sociali Servizi da parte degli operatori e che abbiano scelto come interlocutore il Secolo XIX, considerata la quotidiana disponibilità al dialogo.
Spiace che tali operatori non si rendano conto del danno di immagine che creano al loro servizio in una fase in cui è importante riconquistare la fiducia dell’utenza nei confronti delle strutture sociosanitarie, colpite dalla mannaia mediatica della emergenza Covid.
Spiace che i giornali non facciano verifiche , prima di accreditare versioni lontane dalla realtà, e mettano titoli sempre fuorvianti e in questo caso completamente falso nel dire che “non c’è l’aria condizionata“.
Il problema come avevo credo ben spiegato, non è il quadro elettrico obsoleto (che cambieremmo con facilità) ma la potenza di rete nella zona del Santuario.
Magari prima di accreditare il fatto che si debbano mettere ventilatori, potevano informarsi che è assolutamente vietato per norma anti Covid.
Magari prima di accreditare una immagine di persone malate sofferenti e boccheggianti dal caldo, potevano venire a vedere che non è così e credere quanto da me riferito che invece abbiamo proteste per il troppo freddo e che questo è anche il pensiero dei medici e dei caposala.
Ancora una volta il nostro lavoro già complesso è stato appesantito di tensioni inutili, ma non dobbiamo essere demotivati nel nostro impegno di sempre.