L’anno che si chiude è stato un anno sicuramente difficile.
La pandemia ha accentuato ed accelerato le profonde contraddizioni della nostra società, la transizione tra un vecchio ed un nuovo equilibrio è ancora in corso per cui lo stato di crisi non si è ancora risolto. Gli attori di oggi non saranno gli attori di domani.
Ingenuamente qualcuno cantava dai balconi che sarebbe andato tutto bene: non è stato così, non lo sarà e la forza della Realtà inesorabilmente presenterà a breve il conto dell’illusione. Succederà che non saremo più come prima, né migliori né peggiori, ma solo diversi, come ogni grande evento dell’Umanità ha testimoniato. Tutto il resto è retorica.
Di fronte ad una crisi abbiamo sempre tre opzione: subirla, ignorarla o gestirla.
Nel primo caso ci si arrende alla rassegnazione.
Nel secondo ci rifugiamo nell’ignoranza e nella superficialità.
Nel terzo andiamo a giocarci il nostro destino ed il nostro futuro.
Ed è in questa scelta, nel coraggio che ci vuole per spezzare il conformismo culturale nel quale troviamo conforto, nella fantasia e nell’intelligenza che ci occorre per “vedere oltre” quello che oggi c’è che si giocherà la differenza.
Questo è il mio augurio per tutti Voi che nel Natale trova un simbolo chiaro e preciso: la rigenerazione e la rinascita.
Un forte abbraccio a tutti Voi.
Roberto Vasè, Presidente Collegio Sindacale Opere Sociali Servizi Savona